Terra, territorio e Fausto Coppi

Costa Vescovato è un comune agricolo che si stende su di una zona collinare tra estesi vigneti divisa al centro all’ampia valle dell’Ossona della quale comprende l’alto bacino. Il capoluogo è posto su una dorsale collinare che degrada verso il torrente Ossona.

A Costa Vescovato è stato realizzato un percorso ciclo-turistico attrezzato che attraversa l’intero territorio del comune collegandosi a quello dei comuni limitrofi di Avolasca, Castellania e Garbagna (il percorso si sviluppa a partire dalla strada della Piazera che da Villaromagnano sale fino all’abitato di Montale Celli, prosegue per Casale Montesoro, Castellania, S. Alosio, San Vito, Avolasca, Pallenzona, Sarizzola, Costa Vescovato, Montale Celli).
Il circuito Fausto Coppi, strutturato per essere fruibile in bicicletta può essere percorso anche a piedi o a cavallo attraversando un paesaggio collinare dalla ricca vegetazione caratterizzato da prati e campi coltivati che cedono il passo, mano a mano che si sale, ai boschi di castagne, di querce e di acacie. Lungo il percorso è collocata la cartellonistica in dialetto con i nomi delle località e dei prodotti tipici del territorio e sono disponibili delle aree di sosta attrezzate per il pic-nic e per il relax in modo da offrire disponibilità di spazi e servizi per lo svolgimento di attività integrative quali ad esempio passeggiate e sport.

L’appellativo di Vescovado ci ricorda che il paese apparteneva al dominio temporale del Vescovo di Tortona. Costa è citata per la prima volta in un atto del 1187 e aveva assunto una notevole importanza tra le terre del Vescovado perché, eseguendo alcuni scavi, si era scoperta nel 1657 una “miniera di solfero” cioè una cava di zolfo che la Mensa Vescovile usava dare in affitto al miglior offerente.

La terra – anche per noi – è la componente più importante, l’ esposizione, l’ amalgama e l’inerbimento del terreno danno all’ uva le caratteristiche che tutte le altre fasi della lavorazione in cantina hanno il compito preciso di non alterare. L’ attenta lavorazione enologica permette quindi di non stravolgere le potenzialità innate che il grappolo ci consegna al momento della raccolta manuale. L’ anima dell’ azienda è sempre stata la vigna, oggi ne abbiamo 10 ettari , di cui imbottigliamo solo 20.000 bottiglie dall’ uva più selezionata, delle vigne migliori.

“Il vino è il frutto della terra trasformato dalla cultura dell’uomo”

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